A pranzo con le…Arpie!

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…ce chiande cemedecole’, non nascene cemederepe!

Ho finalmente visitato Bari e il vecchio detto “se Parigi avesse lu mare sarebbe una piccola Bare” lo trovo in un certo qual modo calzante! Certo Parigi è parecchio sontuosa ma  questa nostra piccola città italiana seppur in maniera modesta possiede tantissimi meravigliosi palazzi che circondano un centro che pullula di gente e di negozi..insomma una vera e propria goduria per gli appassionati di shopping! Ho avuto la possibilità di conoscere le sue più vecchie vie e addentrandomi nel suo centro storico mi si sono esaltati i sensi. Ovviamente la vista per via di scorci meravigliosi, l’udito per il folcloristico accento e l’olfatto per i meravigliosi odori che si intrecciavano mentre passeggiavo!

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Agosto 2015

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Il Pomodoro offre il meglio di sé in piena estate quando è maturo e sugoso.

Quando ero piccola era tradizione riunirci ( in famiglia!) tutte le estati, in piena campagna, per fare le passate e i pelati di pomodori in vaso. E’ un ricordo stupendo che spesso riporto alla mente. E nonostante la riunione in se sapete qual è la cosa che più mi torna in mente? Quando si faceva pausa pranzo. Per pranzo staccavamo i pomodori direttamente dalla pianta insieme a un cipollotto di Tropea e un bel peperoncino piccante… et voilà, le jeux sont fait! Ancora ne sento l’odore …gnamme 🙂  So che non si dovrebbe dire, so che non è buona educazione ma… gnamme  🙂

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Maggio 2015

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Quando la Primavera esplode in Calabria ( e non solo! ) gli orti ci fanno assaporare le prime fave. Legume a calorie quasi zero, quindi ragazze… diamo il via all’abbuffata! Le primizie sono un ottimo spuntino da mangiucchiare con del sardo fresco o del salame locale in compagnia di amici e familiari durante una bella scampagnata o anche prima del classico pranzo a casa. Con due chiacchiere e un buon bicchiere di vino il gusto vince. Per il focus di questo mese ho deciso per le fave perché mi riporta a quando ero bambina. Seduta sull’atrio della porta finestra che dava sul giardino accanto alla mia nonna, invece appollaiata su una seggiolina che oggi utilizzerebbero solo i bambini, sopportavo quella che per me all’epoca era una vera e propria punizione: il rito dello sbuccio! Mammina come lo odiavoooooo! Mi sembrava tempo sprecato mentre oggi non farei altro… che paradosso J

Voglio dunque proporvi le mitiche “Lasagnette con le fave di Nonna Mena”, spero gradiate.

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Le gasse al tocco di…. Carciofi!

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Per il sugo: prendiamo 6 bei carciofi possibilmente di Albenga e, dopo averli puliti e privati della barba che si forma all’interno, li tagliamo a striscioline e li mettiamo a cuocere in un tegame con un filo di olio evo .

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Le tagliatelle di Maria col ragù Calabrese

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Ora. Porto Antico, Genova. Seduta ad assaporare un po di sole. La mia vicina di posto, filippina, lavora con zelo al suo maglione di cotone biancopanna. Non vedo più niente. Né passanti, né battelli. Vedo solo le sue mani che rapide sferruzzano. E cado nella mia infanzia, nei lunghi pomeriggi in cui, sedute in cucina, io e la mia mamma creavamo: io, accovacciata sulle ginocchia davanti al tavolo da pranzo, preparavo le tagliatelle,

 

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A giro per Lucca!

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Conosco una terra dove poeti, pittori santi e naviganti ne han fatto la storia.

Potrei farvi indovinare di quale terra di mezzo noi si stia parlando, e potrei darvi un indizio narrando che è la terra in cui avanzano le “c”.   Non ne fanno uso, troncano frasi e fanno del fragore un suono inscindibile da quella terra come un suono di piatti, di bicchieri che tintinnano, come il suono della forchetta che incontra il piatto.

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Ma non vi darò alcun indizio….solo una parola: Garmugia!

Nota, non nota, per certi versi ai più sconosciuta, a me sconosciuta…… fino al giorno in cui a Lucca, quella famosa terra di mezzo dove le “c” non ci sono, da “Gigi”, all’interno delle mura… in piena Piazza del Carmine me ne sono innamorata.

Si tratta di una pietanza molto antica che i Lucchesi cucinano e mangiano solo in Primavera perché solo coi prodotti freschi e di stagione va fatta.

Di seguito potete trovare la ricetta, spero ne veniate rapiti come me.

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Ingredienti per 2 persone:

1 etto di fave

1 etto di asparagi scottati

1 etto di piselli

1 carciofo

1/2 etto di pancetta toscana

1/2 cipolla rossa

400 ml di brodo vegetale

olio evo

sale e pepe q.b.

Crostini di pane

 

Preparazione:

Tritare la mezza cipolla e tagliare a dadini la pancetta di suino.

Mettere a rosolare con un filo d’olio evo in un tegame sul fuoco. Quando cipolla e pancetta iniziano a dorarsi aggiungere le verdure (piselli, fave, carciofi e asparagi) mondate e tagliate a pezzetti. Versare lentamente il brodo vegetale, mescolando il tutto.

Coprire con un coperchio e far cuocere a fuoco basso per circa un’ora.

Prendere una parte delle verdure, circa un terzo e frullarle, poi riaggiungerle a quelle in cottura.

Salare e pepare la zuppa, cuocere ancora per pochi minuti.

Impiattate con qualche crostino dorato!

Ovviamente senza la pancetta toscana diventa un ottimo piatto vegetariano!

 

Enjoy!